Commentario abbreviato:Giovanni 18:10Capitolo 18 Cristo preso nel giardino Gv 18:1-12 Cristo davanti ad Anna e Caifa Gv 18:13-27 Cristo davanti a Pilato Gv 18:28-40 Versetti 1-12 Il peccato è iniziato nel giardino di Eden, lì è stata pronunciata la maledizione, lì è stato promesso il Redentore; e in un giardino il Seme promesso è entrato in conflitto con il vecchio serpente. Anche Cristo fu sepolto in un giardino. Quando camminiamo nei nostri giardini, cogliamo l'occasione per meditare sulle sofferenze di Cristo in un giardino. Il Signore Gesù, sapendo tutto ciò che gli sarebbe accaduto, andò a chiedere: "Chi cercate? Quando il popolo voleva costringerlo a una corona, si ritirò, Gv 6:15, ma quando vollero costringerlo a una croce, egli si offrì; perché venne in questo mondo per soffrire e andò nell'altro mondo per regnare. Mostrò chiaramente ciò che avrebbe potuto fare; quando li colpì, avrebbe potuto colpirli a morte, ma non volle farlo. Deve essere stato un effetto della potenza divina il fatto che gli ufficiali e i soldati abbiano lasciato che i discepoli se ne andassero tranquillamente, dopo la resistenza opposta. Cristo ci ha dato un esempio di mitezza nelle sofferenze e un modello di sottomissione alla volontà di Dio in ogni cosa che ci riguarda. Non è che un calice, una piccola cosa. È un calice che ci viene dato; le sofferenze sono doni. Ci viene dato da un Padre, che ha l'autorità di un padre e non ci fa torto; l'affetto di un padre e non ci fa del male. Dall'esempio del nostro Salvatore dovremmo imparare a ricevere le nostre afflizioni più leggere e a chiederci se dobbiamo opporci alla volontà del Padre o se dobbiamo diffidare del suo amore. Siamo stati legati con i cordoni delle nostre iniquità, con il giogo delle nostre trasgressioni. Cristo, fatto offerta di peccato per noi, per liberarci da quei legami, si è sottoposto egli stesso a essere legato per noi. Ai suoi legami dobbiamo la nostra libertà; così il Figlio ci rende liberi. Riferimenti incrociati:Giovanni 18:10Dimensione testo: |